Nature secolari
Itinerario cicloturistico di bassa difficoltà, pianeggiante, facilmente affrontabile con qualsiasi tipo di bici. La partenza è posta alle pendici della Rocca, lo scorcio sulla scala santa e sulla fontana Romana è sicuramente suggestivo. A fianco della scala santa, è situata la storica residenza estiva di Giovanni Giolitti con un parco considerevole di circa 15.000 m2 in cui sono a dimora diversi alberi di rilievo, tra cui tre monumentali: due castagni e un cedro, ben visibile dalla strada in zona Cavoretto.
Il percorso poi si snoda sul versante sud della Rocca costeggiandola lungo la ciclabile fino a giungere nei pressi di un’altra villa ottocentesca, Villa Marchisio, dimora della prima sequoia monumentale che si incontrerà sul tragitto. Si ritorna quindi nel centro abitato fino a piazza Solferino; ben evidenti in un contesto accattivante i due platani di Villa Peyron.
Si lascia il concentrico in direzione ovest verso la vecchia strada di Bibiana per giungere dopo poco al monumentale complesso di Villa Lupi, villa settecentesca in via di ristrutturazione, dalla strada ben visibile un gruppo di imponenti alberi secolari: una sequoia, due platani e un faggio dall’aspetto elefantesco.
Si prosegue sulla strada fino ad incrociare la ciclabile “Via della Pietra”, si svolta a destra e dopo qualche chilometro di campi coltivati e frutteti si giunge a Campiglione Fenile; lo si attraversa per giungere alle residenze dei Marchesi di San Germano, dove sono ben visibili platani secolari e, a seguire, un viale di imponenti querce.
Quindi si fa ritorno verso Cavour su strada poco trafficata direzione est; un curato ambiente agricolo connota il territorio. Superate le frazioni di Gemerello e Babano, dalla strada si scorge sulla sinistra un esemplare di quercia isolato tra i prati, solo avvicinandosi ci si rende conto della sua imponenza e delle ferite sulla corteccia prodotte da numerose folgorazioni.
Il percorso si snoda verso Cappella del Bosco, superata la quale altri due esemplari monumentali: un pioppo nero ed un altro cedro in vicinanza di un’altra residenza di campagna, Villa Belvedere. Si svolta decisamente in direzione est sud est, sempre su una viabilità secondaria poco frequentata, si attraversano altre due frazioni San Antonio e dopo un attraversamento di una provinciale (si richiede attenzione) si giunge a San Agostino su un’area denominata le Paschere, dove possiamo trovare gli ultimi frammenti presenti sul territorio di quella foresta planiziale che un tempo ricopriva l’intera pianura padana. In questo punto, in particolare sono presenti numerosi fontanili che rendono la zona particolarmente importante da un punto di vista ambientale. All’interno di quest’area naturale, è presente l’esemplare sicuramente più imponente tra questi che abbiamo visitato fino ad ora, una quercia veramente impressionante.
Il nostro percorso volge ormai alla fine risalendo il rio Marone; in direzione dell’abitato principale incontriamo l’ultimo dei protagonisti di questo breve viaggio: sulla strada un caratteristico tiglio completamente cavo. Si giunge quindi per completare la nostra fatica in piazza Sforzini.